La costruzione della chiesa di Santa Maria del Mezzogiorno, inizialmente dedicata a Santa Maria de Meridie, risale, secondo gli storici, al periodo compreso tra il IX e l’XI secolo, coincidendo con la fondazione della città. Una leggenda affascinante narra che prima della sua edificazione, il luogo ospitava un campo coltivato, dominato da un maestoso albero di fico. Ai piedi di quest’albero, secondo la leggenda, appariva regolarmente una giovane donna, identificata dai cittadini come la Madonna, che si dedicava a sfamare la gente con pane e fichi. Questa affascinante storia è ritratta in un dipinto realizzato nel 1991 dal pittore catanzarese Gioacchino Lamanna, collocato sul campanile della chiesa.

Nel 1991, Monsignor Antonio Cantisani, Arcivescovo di Catanzaro, eleva la chiesa alla dignità di Santuario, riconoscendone la sua importanza spirituale e storica. Il nome della chiesa, Santa Maria del Mezzogiorno, deriva dal suo orientamento liturgico verso sud-est.

Dopo la Seconda guerra mondiale, nel 1945, la facciata della chiesa fu ricostruita e il campanile fu sopraelevato. La pavimentazione interna fu oggetto di lavori nel 1957, mentre gli interni conservano tratti distintivi dei secoli sette e ottocento. La navata unica è abbellita da tre cappelle per lato, tra cui spicca quella dotata della fonte battesimale, sormontata da un’immagine del Battista. L’ingresso alla chiesa si trova sul lato sinistro della navata.

All’altare maggiore, un’opera d’arte di notevole importanza è rappresentata da una tela della Madonna col Bambino, creata da Battistello Caracciolo nel XVII secolo. Altre opere degne di nota presenti nella chiesa includono la tela della Madre del Buon Consiglio, situata nella cappella omonima e affiancata dall’immagine di San Nicola, e un dipinto, presumibilmente opera di Francesco Colelli, che ritrae la Sacra Famiglia, accompagnata dalle figure di San Giovanni Battista, San Zaccaria e Sant’Elisabetta.