Storia di Rachele e Saverio: i Romeo e Giulietta di Catanzaro

Correva l’anno 1822, in un periodo di grandi cambiamenti per l’Italia. A Catanzaro, due delle più antiche famiglie aristocratiche, i De Nobili e i Marincola, erano da sempre divise da rivalità politiche ed economiche. Rachele De Nobili apparteneva a una famiglia sostenitrice dei francesi e delle loro idee liberali, mentre Saverio Marincola proveniva da una famiglia lealista borbonica. I due giovani si conobbero a teatro, e da quel momento la loro passione crebbe, portando Saverio ogni sera sotto la finestra di Rachele per scambiarsi promesse e dichiarazioni d’amore.

Nonostante la prudenza, il loro amore fu scoperto dai fratelli di Rachele, Cesare, Domenico e Antonio. Cesare affrontò Saverio, ma questi riuscì a fuggire. Tuttavia, i fratelli di Rachele non abbandonarono l’idea di vendicarsi. Il 7 novembre 1822, mentre Saverio tornava dai suoi poderi, venne attaccato e ferito mortalmente. I fratelli di Rachele fuggirono in Grecia per sfuggire alla cattura, ma furono condannati: pena capitale per Cesare e Domenico, venti anni di carcere duro per Antonio.

Dopo la morte di Saverio, Rachele si chiuse nel dolore e decise di ritirarsi nel Convento delle “Murate vive” a Napoli, dove trascorse il resto della sua vita. Antonio, tornato dopo molti anni, cercò il perdono di Rachele, ma non lo ottenne mai. La storia dei due amanti è stata narrata in molti scritti, tra cui una conferenza tenuta dall’avvocato e scrittore Carlo Corigliano, che descrive la bellezza di Rachele come “vestita di bianco, piuttosto alta, esile e bionda, dagli occhi azzurro celeste.”

Come dichiarato dalla madre di Saverio, donna Girolama Marincola Panzanera, dopo la morte del figlio: “Il mio diletto figlio don Saverio Marincola e la figlia del barone de Nobili, donna Rachele, si invaghirono scambievolmente e cominciarono a corrispondersi con delle lettere… L’amore li avvinse ogni giorno, ogni ora di più, un amore puro, serafico, del tempo che fu.”

La tragica fine di Saverio non segnò solo la sua morte, ma anche la fine della vita di Rachele, che scelse il silenzio e il ritiro spirituale. Eppure, la loro storia continua a vivere a Catanzaro, e molti credono che lo spirito di Rachele ancora vaghi per le stanze del Palazzo De Nobili, luogo che vide l’evolversi del loro amore. Un amore puro che va oltre il tempo, rimanendo forte e indelebile, quasi sconfiggendo la morte stessa.