La datazione dell’edificazione della chiesa presenta incertezze, con diverse fonti che indicano periodi diversi. Lo storico Vincenzo D’Amato la attribuisce al 1572, mentre Luise Gariano e il frate cappuccino Giovanni Fiore indicano il periodo tra il 1577 e il 1581. L’ipotesi più accreditata sembra essere quest’ultima, confermata dagli Acta Capitulorum Generalium Ordinis Minimorum, che attestano l’accettazione della chiesa da parte dell’Ordine dei frati minori cappuccini nel Capitolo di Barcellona nel 1581.

Situata sul colle San Trifone, oggi noto come colle San Rocco, dopo la costruzione nel 1565 della chiesa di San Rocco, la chiesa fu consacrata nel 1727 dal vescovo di Oppido Giuseppe Maria Perrimezzi e funge attualmente da sede parrocchiale.

La facciata, risalente alla fine del XVIII secolo, fu riedificata in stile neoclassico a seguito del terremoto del 1783, con precedenti restauri dopo il sisma del 1638. Nel 1715, la struttura subì un rialzo di dodici palmi. La facciata è caratterizzata da due campanili e un timpano decorato in stile neoclassico, sorretto da paraste di ordine corinzio su un ampio basamento.

Internamente, la chiesa presenta una navata unica con due cappelle per lato, quattro paraste con capitelli di ordine composito, un ampio presbiterio con falsa cupola e volta a botte, entrambe recentemente restaurate. L’arco santo è adornato da stucchi in stile tardo barocco, con la torre e la palma, simboli distintivi di Santa Barbara. Nella nicchia adiacente all’ingresso minore si trova la statua di Francesco di Sales.

Il coro ha subito restauri tra il 1901 e il 1903, finanziati da Tommaso Pudia e Filippo Catanzaro, includendo la costruzione dell’altare maggiore in stile neo-gotico con la statua di San Francesco di Paola al centro. Tra le opere d’arte all’interno spiccano la tela del XVIII secolo della Madonna della Lettera e un dipinto raffigurante Gesù nell’orto del Getsemani.